Il secondo principio su cui si basa la Cura osteopatica è quello di autoguarigione ed è condiviso anche da altre discipline come l’omeopatia, la naturopatia, l’agopuntura e la chiropratica.

questo principio sostiene, in pratica, che il corpo umano è in grado di “riparare” i danni causati da un evento patologico. alcuni esempi che rendono evidente questa affermazione? eccoli… il freddo provoca brividi, quindi attività muscolare che richiama sangue che dà energia e cioè calore; un attacco batterico di una certa entità determina un aumento della temperatura (febbre), creando così un ambiente ostile ai microbi; le fratture (soprattutto se composte) ossificano e si riducono spontaneamente; il controllo della pressione arteriosa mediante la regolazione del diametro dei vasi sanguigni e del ritmo cardiaco consente un apporto sempre corretto di ossigeno alle cellule le cui esigenze variano ininterrottamente. questi sono dei semplicissimi esempi che possono far riflettere sul concetto di autoregolazione e di autodifesa del corpo: in base alle mutazioni, interne ed esterne, il corpo modifica spontaneamente le proprie funzioni e ristabilisce gli equilibri. 

cosa cura l’osteopatia e come?  cosa cura l’osteopata? come avrai capito la domanda da farsi più che altro è come. si tratta di una metodica manuale che prevede circa 1200 manovre tra cui tecniche dolci e normalizzazioni manipolative. e’ una pratica non invasiva che può essere ripetuta più volte senza effetti collaterali e può essere effettuata anche su bambini e anziani. si parla anche infatti di osteopatia pediatrica e di osteopatia neonatale. il lavoro dell’osteopata ha molto in comune con quello del fisioterapista. infatti spesso uno stesso professionista ha entrambi i titoli. c’è però una differenza netta nella filosofia di approccio, anche se lo scopo finale è quello di curare il dolore.

per comprendere meglio la differenza fra fisioterapia e osteopatia leggi anche l’articolo: “il fisioterapista cosa fa”  un percorso osteopatico ben impostato può ridurre in modo duraturo il dolore e soprattutto può far individuare le sue cause per poi agire sulle stesse.  durante la prima seduta (servono circa 40 minuti) si compie una valutazione generale del paziente considerando i sintomi insieme ai precedenti clinici, alle condizioni generali di salute e anche alle abitudini di vita. si eseguono inoltre una valutazione della postura e una precisa palpazione dei tessuti per individuare le cause della sintomatologia. dopo la valutazione, se il quadro clinico è chiaro e non servono ulteriori accertamenti, si impostano le sedute. in genere si eseguono 5 o 6 trattamenti osteopatici a distanza di 7/10 giorni l’uno dall’altro

trattamento cranio-sacrale  per l’osteopata una sfera di trattamento molto importante, oltre a quella strutturale (dell’apparato scheletrico) e viscerale (dei visceri) è la sfera “cranio-sacrale“. certi studi hanno dimostrato che le ossa del cranio mantengono un minimo movimento di elasticità/scivolamento. considerando che la membrana più esterna che riveste il sistema nervoso (la “dura madre”) avvolge il cranio nel suo interno, il canale vertebrale e termina nel sacro, si può dedurre che i micro-movimenti di cranio e sacro si influenzano a vicenda. 

tutte queste valutazioni hanno portato alla formulazione dell’osteopatia e alla convinzione che non si può trattare solo la zona dove il paziente ha dolore. bisogna invece studiare attentamente le varie relazioni del corpo per far emergere la disfunzione primaria, cioè la causa del dolore, che potrebbe anche essere molto antecedente all’insorgenza dei sintomi e che ha fatto innescare il processo patologico. 

Link Utili:

Una definizione dell’argomento Osteopata  data dalla famosa enciclopedia on line. (Wikipedia)